Letteratura e migrazione infinita
Document type :
Autre communication scientifique (congrès sans actes - poster - séminaire...)
Title :
Il vortice dei linguaggi
Letteratura e migrazione infinita
Letteratura e migrazione infinita
Author(s) :
Salza, Luca [Auteur]
Centre d'Études en Civilisations, Langues et Lettres Étrangères - ULR 4074 [CECILLE]
Centre d'Études en Civilisations, Langues et Lettres Étrangères - ULR 4074 [CECILLE]
Publisher :
Mesogea
Publication date :
2015
English keyword(s) :
World literature
Joyce
Kafka
Joyce
Kafka
HAL domain(s) :
Sciences de l'Homme et Société/Littératures
Sciences de l'Homme et Société/Philosophie
Sciences de l'Homme et Société/Philosophie
English abstract : [en]
Questo libro tenta di verificare se possa avere un senso una associazione fra letteratura e migranti. Il nuovo che arriva, i rumori del mondo, i suoi conflitti, le sue speranze - che ci assordano, ci spaventano e che si ...
Show more >Questo libro tenta di verificare se possa avere un senso una associazione fra letteratura e migranti. Il nuovo che arriva, i rumori del mondo, i suoi conflitti, le sue speranze - che ci assordano, ci spaventano e che si cerca di affogare – operano, giustamente, una messa in questione radicale delle tradizioni nazionali. Ma, nel contempo, l’esilio, le migrazioni, le vite raminghe sono anche esperienze capaci di mobilitare nuove strutture narrative, altre modalità di racconto. Il libro prova a seguire la traccia di queste insorgenze innanzitutto linguistiche, non senza lasciarsi attrarre da digressioni e vicoli ciechi, angoli male illuminati. Si tratta pertanto di dare risalto a delle scritture - come quelle di Joyce e di Gadda - che, pur restando nella letteratura, hanno lottato contro il suo ancoraggio a una terra, a una lingua, a una tradizione, a un popolo. Derivando oltre questi confini, denunciando la propria classicità, giungendo sulla soglia della loro sparizione, le scritture di cui cercherò di parlare sono già migranti. Bisognerà ancora verificare se esse riescano a diventare una letteratura mondiale, o meglio: se riescano a raccontare la storia di un nuovo popolo-mondo, cioè, in termini deleuziani, se riescono a creare il popolo che manca.Show less >
Show more >Questo libro tenta di verificare se possa avere un senso una associazione fra letteratura e migranti. Il nuovo che arriva, i rumori del mondo, i suoi conflitti, le sue speranze - che ci assordano, ci spaventano e che si cerca di affogare – operano, giustamente, una messa in questione radicale delle tradizioni nazionali. Ma, nel contempo, l’esilio, le migrazioni, le vite raminghe sono anche esperienze capaci di mobilitare nuove strutture narrative, altre modalità di racconto. Il libro prova a seguire la traccia di queste insorgenze innanzitutto linguistiche, non senza lasciarsi attrarre da digressioni e vicoli ciechi, angoli male illuminati. Si tratta pertanto di dare risalto a delle scritture - come quelle di Joyce e di Gadda - che, pur restando nella letteratura, hanno lottato contro il suo ancoraggio a una terra, a una lingua, a una tradizione, a un popolo. Derivando oltre questi confini, denunciando la propria classicità, giungendo sulla soglia della loro sparizione, le scritture di cui cercherò di parlare sono già migranti. Bisognerà ancora verificare se esse riescano a diventare una letteratura mondiale, o meglio: se riescano a raccontare la storia di un nuovo popolo-mondo, cioè, in termini deleuziani, se riescono a creare il popolo che manca.Show less >
Language :
Italien
Audience :
Non spécifiée
Popular science :
Non
Source :